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Parlano i grandi ex del Chievo

Sul quotidiano L’Arena di ieri alcuni ex tra allenatori e giocatori con un trascorso al Chievo hanno commentato il ritorno alla luce dello storico marchio gialloblu grazie al capitano e bandiera Sergio Pellissier:

Bepi Pillon: «La risalita è un compito che casca a pennello per uno come Pellissier. È stato un ottimo giocatore, è sempre stato una bravissima persona. Sono sicuro che con lui il Chievo si riprenderà almeno
in parte quel che gli è stato tolto. Com’è giusto che sia, per il suo passato e per quel che ha dato al calcio italiano lungo tanti anni di Serie A. Un passo alla volta però, capisco l’entusiasmo di questi giorni ma poi è il campo che parla. E salire di categoria non è mai semplice. Sarebbe già importante vincere la
prossima Serie D ed uscire così rapidamente dai dilettanti».

Michele Marcolini: «Per l’amicizia che ci lega sono contento per Pellissier. So quanto ci tenesse, dimostrato dal risultato dell’asta. Ha fatto uno sforzo considerevole per ottenere quello a cui aspirava sin dall’inizio. Adesso farà di tutto, dopo l’acquisizione del marchio, per rendere fiera tutta la gente che vuole bene al Chievo. Il primo pensiero è la felicità di Sergio. Sarà orgogliosissimo di quel che ha fatto. Quando fallisce una società perdi una parte della tua vita, è come vedersi cancellare per certi versi quel periodo dalla tua carriera. La squadra non la vedi più. Ora però il Chievo c’è, di nuovo nel mondo del calcio. E quello conta. Il resto verrà. Sicuramente Pellissier ha grandi ambizioni, se riuscirà ad ottenere tutto e subito sarò il primo ad esultare con lui. Bisogna però andare avanti per gradi. Ci sarà da affrontare la Serie D, ma mi auguro di vederlo ancora contento com’è stato quando l’ho visto uscire da quel cancello dopo aver vinto l’asta. Ad esultare come ai vecchi tempi. È stato fantastico».

Massimo Marazzina: «Ho parlato domenica con Pellissier, dovesse servirgli qualcosa sappia che io ci sono. Ho la pelle d’oca per lui, immaginando quello che deve aver provato. Aspettiamo ora di rinascere, parlo al plurale perché sento sempre di far parte di quella splendida casa che il Chievo è stato per tutti noi. Sono rimasto legato all’ambiente, nel bene e nel male. Il marchio è un primo passo, l’importante è aver ricominciato. Bisognava pur partire, adesso mi auguro che Pellissier si contorni prima di tutto di persone volenterose e serie».

Christian Manfredini: «Mi sento fra l’incudine e il martello, mi fa ovviamente tanto piacere che il Chievo sia di nuovo vivo e che a guidarlo ci sia Pellissier».

Luca Marchegiani: «In bocca al lupo a Pellissier, perché prima di tutto ci ha creduto fortemente. Sono davvero contento per lui e per il Chievo».